Nella cultura manageriale delle organizzazioni aziendali non è ancora entrata con l’importanza che merita la materia della sicurezza sui luoghi di lavoro. Chi è obbligato ad occuparsi della Prevenzione e Protezione è quasi compatito quando deve ricordare le precauzioni antinfortunistiche da rispettare quotidianamente in azienda. “Un dispendio di energie e di risorse economiche, un fastidio e un rallentamento alla produzione.” Questa è la considerazione della materia della Sicurezza fino a che incidenti mortali in una breve sequenza temporale o plurimi in un unico evento non mettono in luce i grandi paradossi che la affliggono. E’, infatti, di forte impatto notare come tale materia sia fortemente coercitiva ma in egual misura trasgredita, così minuziosamente dettagliata ma sommariamente applicata.
La realtà è che molti degli incidenti suoi luoghi di lavoro sono causati dai comportamenti incauti dei lavoratori, dalle azioni pericolose più che dalle condizioni di sicurezza dei luoghi di lavoro.
Eppure, con un’implemento della CULTURA DELLA SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO molti incidenti potrebbero essere evitati, molti comportamenti potrebbero essere corretti attraverso due semplici spunti di riflessione capaci di condurre i lavoratori ad identificare le azioni a rischio (cosa sarebbe potuto accadere?) per correggerle con le azioni opportune (come si sarebbe potuto effettuare il lavoro in sicurezza?).
In quest’ ottica, sono all’ avanguardia le aziende che promuovono gli audit di sicurezza multilivello, centrati sull’ analisi comportamentale piuttosto che ambientale, le aziende che durante gli audit mettono in campo tecniche specifiche di feedback per comprendere e porre rimedio al vulnus delle condotte.
Per spiegare quest’ approccio, che è lo stesso che chi scrive auspica, bisognerebbe utilizzare una curva di Bradley in cui si osserva una netta diminuzione della frequenza degli infortuni rapportata alla crescita della cultura della sicurezza :

Come si evince dall’ immagine, al crescere delle conoscenze e delle consapevolezze dei lavoratori diminuisce la frequenza degli infortuni.
C’ è un livello 0 in cui i lavoratori immaginano che la mancanza di infortuni sia impossibile.
Un livello 1 in cui tra i lavoratori si sviluppa la credenza di non avere responsabilità sul luogo di lavoro, che un accadimento nefasto non si verifichi solo per fortuna!
Nel livello 2 vengono imposte delle regole, i lavoratori rispettano le regole che qualcun’ altro, solitamente un superiore gerarchico, gli impone.
A questo si rileva un primo abbassamento della frequenza di infortuni a cui segue il livello 3, che comporta un ulteriore e significativo abbassamento della frequenza di infortuni, poiché il lavoratore avverte e si assume la responsabilità di se stesso. Comprende e si convince che attraverso se stesso può fare la differenza, un proprio comportamento opportuno può evitare l’incidente.
A questo segue il livello 4, finalmente l’obiettivo zero infortuni diventa raggiungibile e mantenibile nel tempo poiché i lavoratori prendono coscienza che la responsabilità che avvertono per loro stessi si estende anche alla squadra di lavoro. Accettare i rischi diventa improponibile ed inaccettabile.
In questo percorso, che conduce dalla inconsapevolezza, passando dalla sottomissione gerarchica, alla piena consapevolezza delle proprie responsabilità, un ruolo fondamentale è giocato dalle competenze tecniche e dalla conoscenza profonda di questa materia che si spinge ben oltre il dettato imperativo della norma fino ad abbracciare una sorta di obbligo morale della correzione dei comportamenti scorretti e degli atteggiamenti inadeguati.
Obiettivo di chi scrive è illustrare le tecniche che conducono a maturare la cultura della sicurezza suoi luoghi di lavoro come un target di eccellenza che dovrebbe essere fiore all’ occhiello di ogni azienda.
Attualmente, non si è competitivi credendo ancora all’ obsoleta teoria fatalista dell’incidente che accade per caso, né tanto meno si è all’ avanguardia osservando delle regole solo perché irrogate da un superiore gerarchico.
Oggi la sicurezza nei luoghi di lavoro è una scelta di responsabilità, individuale e collettiva, maturata in scienza e coscienza.
© Per. Ind. Gaetano Romanazzi