“Casa Dolce casa” è l’ espressione del più diffuso pensiero comune della propria abitazione come luogo sicuro, rifugio perfetto in cui non vi è alcun pericolo per la persona. Eppure, proprio l’ ambiente della casa cela un insieme di rischi che, inconsapevolmente, chi lo vive non sa di correre e che provoca 4 milioni di incidenti all’ anno, con più di 8000 morti, circa 22 al giorno. Questo dato non si allontana molto dalla percentuale degli incidenti stradali! Gli incidenti in ambito domestico si definiscono tali quando avvengono in occasione e a causa del lavoro prestato in ambito domestico, ovvero nella casa in cui si vive con la propria famiglia, comprese le soffitte, cantine, giardini, balconi, ovvero tutte le pertinenze dell’ abitazione stessa.
Uno dei fattori che determina l’ incremento degli incidenti ed infortuni domestici è l’ inconsapevolezza dei rischi corsi nell’atto della cura della famiglia, nella cura degli animali domestici e negli interventi di piccola manutenzione idraulica ed elettrica che rientrano nell’ abitudine del “fai da te”. Proprio in virtù di questo falso credo, si è indotti ad agire in casa con negligenza e con imprudenza senza mai considerare che vi è un rischio di caduta che determina il 55% degli infortuni domestici e che potrebbe essere ridotto semplicemente lasciando libero il passaggio in casa, rimuovendo gli oggetti che lo ostacolano; il rischio di caduta è poi strettamente connesso a quello di urto e schiacciamento che si potrebbe evitare eliminando i comportamenti grossolani e scorretti che ci vedono sempre pronti a salire sulle sedie, sulle scale pieghevoli ad utilizzare tappeti scivolosi, cere lucidanti.
Se consideriamo che la maggior parte degli incidenti nelle mura di casa avvengono in cucina, comprendiamo come il soggetto maggiormente esposto sia la donna. La donna che cucina e che, presa dalla fretta e dalla frenesia della quotidianità, non si protegge dal rischio del taglio, dal rischio dell’ ustione termica o chimica. Ci sono poi, anche delle figure professionali quali le tate e le baby sitter, le colf e le badanti, che in occasione dello svolgimento della propria professione si espongono alle insidie dell’ abitazione e che, al pari di tutti gli altri lavoratori, devono essere formate ed informate circa i pericoli e il modo per dirimerli, con cui vengono a contatto.
Dal
momento che il Testo Unico sulla tutela della salute e sicurezza nei
luoghi di lavoro restringe il proprio campo di applicazione rispetto a
coloro che espletano servizi di assistenza domiciliare e lavori
domestici, diventa importantissimo formarsi per poter approdare alla
consapevolezza che la casa è un luogo pieno di pericoli e come tale è
necessario proteggersi con l’ adozione di comportamenti corretti e
sistematici, che lascino poche probabilità di errore e quindi di
incidente.
E’ importantissimo usare ogni precauzione, riflettere e considerare ogni
conseguenza di un atto fatto in casa, perché anche le situazioni più
piacevoli, come la tata che decora l’ abete natalizio con il proprio
bambino accudito, possono trasformarsi in incidenti a causa del rischio
elettrico derivante dalle serie di lucine accese giorno e notte! Basta
poco per rendere la propria casa veramente “dolce”, sicura, basta non
dimenticare che quando si lavora, indipendentemente dal luogo in cui si
lavora, ci sono dei rischi che non devono mai essere sottovalutati anzi
devono essere sempre studiati per essere prevenuti e protetti.
Per. Ind. Gaetano Romanazzi